Bosco dei Cuturi

STORIA

Esteso oltre 35 ettari ed ubicato a circa 80 metri sul livello del mare, il Bosco “Cuturi” rientra nelle “Riserve Naturali Regionali Orientate del Litorale Tarantino Orientale” istituite con Legge Regionale n° 24 del 23 dicembre 2002, ed estese oltre 1.000 ettari lungo la fascia costiera e nell’immediato entroterra del territorio di Manduria, in provincia di Taranto.

Tale formazione boschiva rappresenta tutto ciò che resta, in agro di Manduria, delle migliaia di ettari di fitta vegetazione spontanea denominata “Foresta Oritana” o “Bosco dell’Arneo” che in passato, come risulta da documenti del XVI secolo, ricopriva gran parte del territorio compreso fra il Comune di Oria e le attuali località di Porto Cesareo, Veglie, San Pancrazio, San Donaci, Torre Borraco e che nel tempo, con disboscamenti iniziati nel ‘700 ed intensificati nel ‘900, è stata distrutta quasi totalmente. Al suo interno sono state individuate due aree di interesse archeologico: una posta sul confine est, l’altra a nord-est e precisamente tra il muro di confine e la strada provinciale per San Pietro in Bevagna; in entrambe sono state rinvenute diverse tombe scavate nella roccia e probabilmente risalenti al periodo messapico.

COME ARRIVARE

Il bosco Cuturi si raggiunge dalla S.P. n° 137 Manduria-S.Pietro in Bevagna, ed è raggiungibile in auto.

Per accedervi, si deve percorrere la strada provinciale che da Manduria conduce a San Pietro in Bevagna, per circa 6 km fino alla confluenza con la strada in terra battuta che, procedendo verso sud-est, porta alla masseria Cuturi e alla masseria Scalella. Il bosco dei Cuturi si trova a circa 1 km dalla deviazione (cancello in fondo al terreno seminativo sulla destra).

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